__ _ ≈ Acque profondE ≈ _ __

25 maggio 2007

Una caduta di stile

Il testo dello striscione è inequivocabile: “Lo scudetto mettilo nel...”, il destinatario è chiaro: il tifoso interista; peccato che fra i tanti nerazzurri che hanno assistito alla parata dei giocatori rossoneri per le vie di Milano ci sia anche il presidente dell’Inter, Massimo Moratti. E l’incidente “diplomatico” è servito.
È la storia della brutta figura fatta dai calciatori del Milan, in festa (come fecero gli Azzurri dopo i Mondiali) sull’ormai classico pullman a due piani dopo la vittoria della Coppa dei Campioni.
A parziale discolpa, il mistero su chi abbia procurato lo striscione incriminato (s’intravede nella foto): c’è chi dice che siano stati gli stessi calciatori a portarlo, ma le immagini della tv mostrano alcuni tifosi che sembrano passarlo verso la cima del pullman. Resta il fatto che i milanisti lo hanno accettato di buon grado e ne hanno pure cantato le parole a squarciagola: “Lo scudetto mettilo nel...”

tratto da: http://www.ilsecoloxix.it/sport/view.php?DIR=/sport/documenti/2007/05/25/&CODE=8884ef30-0a8b-11dc-92f7-0003badbebe4

Che dire? Una vicenda che si commenta da sola. Mi sorprende che una caduta di stile del genere provenga proprio da professionisti come Ambrosini o Nesta. Si fa un gran parlare di calcio pulito, sportivo, onesto: ma la pratica sembra ancora distante anni-luce dalla teoria.
Un ottimo modo per fomentare ulteriormente l'odio, la violenza e gli insulti fra tifoserie.
Che amarezza...

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11 maggio 2007

Fine della pacchia!

Basta, da oggi finisce ufficialmente la pacchia, o il cazzeggio, che dir si voglia! Sono arrivato quasi a metà maggio senza aprire un libro e sinceramente (pensando alle rette salatissime della Cattolica) me ne vergogno abbastanza. Non è giusto nei confronti dei miei genitori che mettono mano al portafoglio e non è giusto nemmeno nei miei stessi confronti (riguardo a tutto ciò che ho fatto l’anno scorso).

Beato il primo anno! A quel tempo mi impegnavo e ottenevo degli ottimi risultati, ero felice e spensierato. Quest'anno, al contrario, ho seminato (e raccolto) veramente molto poco (esclusa Teologia, ho verbalizzato UN SOLO esame in questo 2007; mentre nel 2006 a quest’ora ero già a TRE esami verbalizzati e stavo già preparando da tempo quelli estivi: la differenza è evidente). Sono partito bene e sto finendo male, quindi è il caso di tornare sulla retta via... (vediamo di raddrizzare un pò questa vita allo sbando!)

Comunque, perdersi nei sensi di colpa e nei rimpianti non servirebbe a nulla, siccome il passato (essendo passato) non può essere cambiato. Da oggi si passa quindi dalle parole ai fatti, mi rimbocco le maniche e spero di preparare più esami possibili per l'imminente sessione estiva… devo farlo, o saranno guai!

Chi legge potrebbe pensare "che palle!". Sì, è palloso passare il tempo sui libri, certamente sarebbe meglio godersi una spiaggia tropicale sorseggiando un bel mojito. Ma non voglio pensarci, in questa università sto investendo il mio futuro e devo quindi restare concentrato. Non devo pensare a quanto sia palloso trascorrere il tempo sui libri, altrimenti rendo soltanto tutto più difficile. Devo tener botta fino a settembre, con la speranza di non farmi assalire dalla stanchezza e dalla sfiducia...

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10 maggio 2007

Denny's !

Avete molta fame? Volete spendere poco, mangiare bene e alzarvi da tavola belli pieni e soddisfatti? Andate da Denny's!




Non è una pubblicità, ma è un mio personale consiglio! Mentre eravamo in America ci siamo stati un paio di volte ed è stato veramente tutto ottimo. Già, peccato che sia un pò lontano adesso da tutti quanti noi... ma guardate il lato positivo (la linea) e soprattutto guardate questo link... e rifatevi gli occhi con la intro (provare per credere!):

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09 maggio 2007

Roma - Inter 6-2

Gran batosta oggi pomeriggio, c'è poco da dire. La Roma è stata nettamente superiore, ha giocato benissimo e a questo punto merita a tutti gli effetti la Coppa Italia di quest'anno (salvo miracoli nella gara di ritorno).

Viceversa, ho avuto l'impressione che i nostri 11 abbiano snobbato la competizione. Posso capire la stanchezza di fine stagione, ma un ultimo sforzo potevano regalarlo ai tifosi; probabilmente non saremmo riusciti a vincere lo stesso, ma almeno avremmo perso in maniera più dignitosa. Invece ora usciamo dall'Olimpico a testa bassa, umiliati e con una gara di ritorno ancora da giocare, ma con un verdetto ormai scontato.

Come interista mi sono vergognato molto e penso che sarebbe carino da parte di Mancini e di tutta la squadra scusarsi con i propri tifosi nerazzurri.

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The Whitest Boy Alive - Golden Cage


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The Strokes - 12:51


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07 maggio 2007

Un semestre da dimenticare

Oggi sono tornato all'università, dopo più di un mese d'assenza. Nessun particolare effetto, se non rendermi conto che sono veramente nella merda...

Ho calcolato che fra giugno e settembre (sessione estiva, dunque) dovrei dare ben 10 esami, fra quelli arretrati e quelli di questo disastroso semestre.
Già... questo è stato senza dubbio il semestre peggiore di questi due anni di università... poco studio e pochissima frequenza, il che implica una montagna di lavoro proprio d'estate... un semestre veramente da dimenticare...

Oggi a lezione non sono riuscito a seguire pressoché nulla, il prof è andato troppo avanti con il programma. E' chiaro, manco da troppo tempo, e a questo punto ormai credo che non abbia nemmeno senso frequentare (le lezioni terminano il 31 maggio).

Che amarezza... spero almeno che mi serva da lezione (ma conoscendomi...)

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06 maggio 2007

I video del giorno

Per essere maggio è decisamente freddo! dov'è finito il sole?
Beh, aspettando l'arrivo dell'estate mi ascolto due stupende canzoni degli Strokes (quanti ricordi...): You only live once e Reptilia... già che sono linko anche i video... The Strokes forever!

http://www.youtube.com/watch?v=7vKoIw_THvQ

http://www.youtube.com/watch?v=RM2Ssne97ek

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05 maggio 2007

JeT - LaG O.o

Mmm... mi ero già illuso di aver superato il jet-lag, mentre a quanto pare è proprio nel secondo giorno che si fa sentire maggiormente. Risultato: notte in bianco e dormita spossante dalle sette del mattino all'una e mezza. Speriamo che stasera vada meglio...

Non ho moltissimo tempo, ma poiché in futuro ne avrò probabilmente ancora meno, farò una breve recensione del mio secondo viaggio americano.
La prima tappa è stata Chicago, città bellissima che non ha deluso le aspettative ma sferzata costantemente da un vento gelido. Un giorno siamo andati fino a New Buffalo (nel Michigan), passando per l'Indiana. La tappa successiva è stata Minneapolis (Minnesota), dopo aver attraversato il Wisconsin. Da qui con l'aereo siamo arrivati a Denver (Colorado) e, dopo aver noleggiato una macchina fino alla fine del viaggio, siamo andati a Santa Fe (New Mexico), Phoenix (Arizona) e nella Monument Valley passando dallo Utah. Poi abbiamo visto Las Vegas (Nevada) e infine è stato il turno della California: San Diego, Los Angeles e San Francisco le tre città principali. A tutto ciò va aggiunta una marea di paesini e città minori (come Globe, El Centro, Malibu, Santa Barbara, San Ysidro, Cortez, Grand Canyon, San Luis Obìspo... tanto per citarne alcuni) dalle quali siamo passati e nelle quali spesso ci siamo anche fermati. Il tutto in un mese (29 giorni, per la precisione).

Abbiamo fatto così tante foto che sarebbe complesso e difficile sceglierne alcune da postare (al massimo lo farò in un altro momento...). Chi è interessato può comunque chiedermele direttamente su msn!

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03 maggio 2007

I'm back !

Eccomi di nuovo qua! sono appena tornato dall'America e ad un mese esatto di distanza torno a scrivere in questo blog.
Vi sono mancato? se state leggendo queste righe, almeno un pochino sì dai... (a meno che ovviamente non siate capitati qua per sbaglio!)

Da parte mia, cari amici reali e "virtuali" mi siete mancati! e, lo ammetto, cominciavo ad avere nostalgia del nostro Bel Paese: tornare in Italia mi fa uno strano effetto, sembra tutto più piccolo ma non per questo meno bello! L'Italia è un gran bel giardino e, se solo imparassimo tutti quanti a sfruttarlo meglio, potrebbe essere una specie di Eden.

Beh, che dire? Sono decisamente più rilassato e disteso rispetto a prima (ci voleva proprio una bella vacanza...) e sono pronto a ripartire alla grande con l'università. Ho visto tanti bei posti interessanti, sono tornato a casa più abbronzato e sono ancora un pò stordito dal fuso orario (ho praticamente saltato la notte del 2 maggio).
Non mi dilungherò troppo quindi (anche perchè vado un pò di fretta) e farò una recensione del mio mese in America (con qualche foto) appena riuscirò a trovare un pò di tempo.

Per concludere, chissà quanti avvenimenti (grandi e piccoli) mi sono perso in tutto questo tempo... ho appreso (ovviamente in ritardo e niente-meno-che da un internet café di San Diego) che l'Inter ha vinto lo scudetto... scontato, ma comunque ci sta un bel: MAGICA INTER!
Quanto al Milan, da tifoso obiettivo quale ritengo di essere, non posso che togliermi tanto di cappello e riconoscere che è una grandissima squadra e, se vincerà la Champions League, sarà una conquista più che meritata: farò dunque il tifo per i cugini rossoneri, affinché mantengano alto il nome dell'Italia (e in particolare di Milano! :P).
Dopo l'eliminazione dell'Inter speravo che vincesse la Roma, ma da quanto ho sentito ha preso una stangata storica... pazienza!

Well, a questo punto concludo con una piccola riflessione. Dopo un mese passato in America, un continente così diverso dal nostro, posso dire di aver imparato due cose:
A) ho visto molti bei posti ed ho avuto modo di approfondire la mia conoscenza degli Stati Uniti
B) ho imparato a guardare il nostro paese sotto una luce diversa, per così dire "con gli occhi di un americano". Ho imparato ad apprezzare (paradossalmente da migliaia e migliaia di km di distanza) cose che prima davo troppo per scontate. E fidatevi, il nostro è davvero uno splendido paese!

Per cui: w l'America, ma w anche l'Italia!

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03 aprile 2007

... finalmente AMERICA !!!

Finalmente sono arrivati i passaporti, quindi ora è tutto ufficiale! domani mattina alle ore 6.00 con il volo Milano-Chicago (scalo ad Amsterdam) inizierà il mio secondo viaggio negli U.S.A.!!!
Sono gasatissimo per la partenza, adoro l'America e tutto mi sembra ancora molto irreale!

Inoltre avevo proprio bisogno di staccare la spina per un pò, prendermi una vacanza e tornare in Italia più rilassato... in questo periodo non stavo studiando nulla e frequentavo pochissime lezioni all'università! In casi come questi è inutile accanirsi sullo studio, meglio prendersi il proprio tempo, lasciare perdere tutto per un pò, distrarsi, pensare ad altro e riprendere in seguito con più serenità, dando alla mente e al corpo il tempo di ritrovare le energie perdute.
Starò via all'incirca un mesetto (il ritorno San Francisco-Milano è previsto per il 2 maggio) e quando tornerò nuovamente in Italia, avrò certamente modo di schiarirmi le idee e sarò pronto per riprendere l'università da dove l'avevo lasciata!

Beh, che altro dire? Saluto tutti i miei amici (mi mancherete, ma vi scriverò! :D) e tutti i lettori di questo blog, augurando a tutti quanti voi buone vacanze e una splendida Pasqua!

A risentirci fra un mese dunque e ora e sempre...

... I LOVE AMERICA!!!

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27 marzo 2007

Dick & Jane - Operazione Furto


Ieri sera su Sky ho visto "Dick & Jane - Operazione Furto" :D !

è una simpatica commedia che gioca su molti stereotipi dello stile di vita americano (dall'arrivismo alle multinazionali senza scrupoli, dagli status symbol alla facilità con cui la vita può completamente cambiare da un giorno all'altro, dall'abbandono da parte dello stato alla conseguente necessità di farsi giustizia da soli... e così via).

E' interpretata dal grande e sempre-verde Jim Carrey che con la sua comicità travolgente riesce a rendere il film davvero spassoso. Ve lo consiglio vivamente nel qual caso voleste trascorrere un'ora e mezza divertente e spensierata :)

Anche Tèa Leoni mi è piaciuta, l'ho rivalutata e questo la dice lunga sul film! soprattutto considerando che fino a ieri detestavo quest'attrice (in particolare dopo quell'obbrobrio di Jurassic Park 3).

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26 marzo 2007

Un calcio modello


Bellissima partita sabato scorso nel nuovo e avvenieristico stadio di Wembley, in occasione dell'amichevole Inghilterra - Italia per la categoria under 21.

Al di là dello spettacolo offerto in campo (3 reti per parte), è sugli spalti che i tifosi inglesi hanno dato una lezione esemplare a quelli di tutto il mondo. Un tempo infestata dagli hooligans, la tifoseria inglese di oggi è composta da famiglie felici e sorridenti, che vanno allo stadio unicamente per divertirsi e passare un pomeriggio piacevole.
Grande esempio di sportività all'uscita dal campo di Pazzini, autore della tripletta azzurra, che è stato applaudito da tutto lo stadio in una meritata standing ovation.

Bisogna proprio togliersi tanto di cappello e prendere esempio: magari potesse tornare un calcio del genere anche in Italia!

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25 marzo 2007

Tiziano Ferro - Ti scatterò una foto


Ricorderò e comunque anche se non vorrai
Ti sposerò perché non te l'ho detto mai
Come fa male cercare, trovarti poco dopo
E nell'ansia che ti perdo ti scatterò una foto

Ti scatterò una foto…

Ricorderò e comunque e so che non vorrai
Ti chiamerò perché tanto non risponderai
Come fa ridere adesso pensarti come a un gioco
E capendo che ti ho perso
Ti scatto un' altra foto...

Perché piccola potresti andartene dalle mie mani
Ed i giorni da prima lontani saranno anni

E ti scorderai di me...
Quando piove i profili e le case ricordano te
E sarà bellissimo...
Perché gioia e dolore han lo stesso sapore con te

Vorrei soltanto che la notte ora velocemente andasse
E tutto ciò che hai di me di colpo non tornasse
E voglio amore e tutte le attenzioni che sai dare
E voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire

E riconobbi il tuo sguardo in quello di un passante
Ma pure avendoti qui ti sentirei distante
Cosa può significare sentirsi piccolo
Quando sei il più grande sogno il più grande incubo

Siamo figli di mondi diversi una sola memoria

Che cancella e disegna distratta la stessa storia

E ti scorderai di me...
Quando piove i profili e le case ricordano te
E sarà bellissimo...
Perché gioia e dolore han lo stesso sapore con te

Vorrei soltanto che la notte ora velocemente andasse
E tutto ciò che hai di me di colpo non tornasse
E voglio amore e tutte le attenzioni che sai dare
E voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire

Non basta più il ricordo
Ora voglio il tuo ritorno...

E sarà bellissimo...
Perché gioia e dolore han lo stesso sapore
Lo stesso sapore con te...

Io vorrei soltanto che la notte ora velocemente andasse
E tutto ciò che hai di me di colpo non tornasse
E voglio amore e tutte le attenzioni che sai dare
E voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire
E voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire...

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Il n° 100


Questo è il post numero 100 : )
sarebbe probabilmente eccessivo e retorico definirlo "un traguardo" o ricamarci sopra, per cui non mi dilungherò molto.

Ovviamente mi fa piacere poter condividere qualcosa con altre persone, pensieri, idee, impressioni del momento... e grazie ad internet anche con persone che non conosco e con le quali in assenza di questo spazio non potrei mai venire a contatto.
Ringrazio quindi tutti coloro che seguono questo blog, visitatori occasionali o abituali, chi insomma spende un pò di tempo per leggere ciò che scrivo!

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22 marzo 2007

Guns 'n Roses - Don't Cry

Talk to me softly
There's something in your eyes
Don't hang your head in sorrow
And please dont cry
I know how you feel inside I've
I've been there before
Something is changin' inside you
And don't you know

Don't you cry tonight
I still love you baby
Don't you cry tonight
Don't you cry tonight
There's a heaven above you baby
And don't you cry tonight

Give me a whisper
And give me a sign
Give me a kiss before you
tell me goodbye
Don't you take it so hard now
And please don't take it so bad
I'll still be thinkin' of you
And the times we had... baby

And don't you cry tonight
Don't you cry tonight
Don't you cry tonight
There's a heaven above you baby
And don't you cry tonight

And please remember that I never lied
And please remember
how I felt inside now honey
You gotta make it your own way
But you'll be alright now sugar
You'll feel better tomorrow
Come the morning light now baby

And don't you cry tonight
And don't you cry tonight
And don't you cry tonight
There's a heaven above you baby
And don't you cry
Don't you ever cry
Don't you cry tonight
Baby maybe someday
Don't you cry
Don't you ever cry
Don't you cry
Tonight ...

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17 marzo 2007

Kyo - "Une dernière danse"

J'ai longtemps parcouru son corps
Effleuré 100 fois son visage
Et trouvé de l'or
Et même quelques étoiles
En essuyant ses larmes
J'ai appris par coeur la pureté de ses formes
Parfois je les dessine encore
Elle fait partie de moi

Je veux juste une dernière danse
Avant l'ombre et l'indifférence
Un vertige, puis le silence
Je veux juste une dernière danse

Je l'ai connue trop tôt
Mais c'est pas ma faute
La flèche a traversé ma peau
C'est une douleur qui s'égare
Qui fait plus de bien que de mal
Mais je connais l'histoire
Il est déjà trop tard
Dans son regard
On peut apercevoir
Qu'elle se prépare
Au long voyage

Je veux juste une dernière danse
Avant l'ombre et l'indifférence
Un vertige, puis le silence
Je veux juste une dernière danse

Je pourrais mourir demain
Ça me change rien
J'ai reçu de ses mains
Le bonheur ancré dans mon âme
C'est même trop pour un seul homme
Je l'ai vue partir sans rien dire
Il fallait seulement qu'elle respire
Même si
D'avoir à chanter ma vie

Avant l'ombre et l'indifférence
Un vertige puis le silence
Je veux juste une dernière danse

J'ai longtemps parcouru son corps
Effleuré 100 fois son visage
Et trouvé de l'or
Et même quelques étoiles
En essuyant ses larmes
J'ai appris par coeur la pureté de ses formes
Parfois je les dessine encore
Elle fait partie de moi

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12 marzo 2007

INTER 4ever

INTER-Milan
2-1


Grazie x tutte le soddisfazioni che ci stai regalando quest'anno, Magica Inter! :P

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07 marzo 2007

Grazie lo stesso, magica Inter!

Quella di ieri è stata un'eliminazione annunciata, dopo il disastroso 2-2 casalingo... sebbene devo ammettere che in fondo in fondo speravo in un improbabile recupero.
Comunque da ieri siamo ufficialmente fuori dalla Champions League e possiamo metterci l'animo in pace: ad altri lasciamo delusioni ben più cocenti, quanto più si avanza nel torneo.

D'altronde bisogna riconoscere che siamo stati molto sfortunati sia all'andata che al ritorno: fra pali, goal mangiati o salvati sulla linea di porta, rigori annullati... c'è solo l'imbarazzo della scelta!
Meritavamo probabilmente di passare il turno, ma il calcio è fatto così, è spietato e non si sofferma sui dettagli.

In ogni caso quel che è fatto è fatto: a prescindere dalla Champions League, questa è stata una stagione straordinaria (17 vittorie di fila), mi auguro che il grande Roberto Mancini possa stare con noi ancora a lungo e quindi:

GRAZIE, MAGICA INTER!

Peccato per la rissa finale: è stato uno spettacolo davvero ignobile, soprattutto in un periodo in cui si condanna particolarmente la violenza sugli spalti, salvo poi riproporla in campo. La disciplinare Uefa prenderà i provvedimenti del caso.

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05 marzo 2007

Bravo Cristicchi!

Lo ammetto, sono partito con qualche pregiudizio: quando ho sentito che aveva vinto Simone Cristicchi, ho storto un pò il naso.
Invece ho dovuto ricredermi, perché la canzone che ha portato a San Remo è davvero molto molto bella... un brano poetico e toccante, che fa riflettere e dà ossigeno a un panorama musicale invaso da Meneguzzi, Gemelli Diversi e via dicendo.

http://www.youtube.com/watch?v=f83zaHhOMgw

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E ci sei adesso tu...

Si è chiuso il festival di SanRemo e ovviamente non sono mancate le solite polemiche (ma perché non guardarsi semplicemente questo evento musicale? come ha detto il grande Pippo Baudo, ci sono tanti di quei problemi in Italia...).

Comunque mi è piaciuta moltissimo l'interpretazione di "Adesso Tu" da parte di Michelle Hunziker, persona che stimo davvero molto per la sua spontaneità e la sua solarità. Un brano commovente, essendo soprattutto dell'ex marito Eros Ramazzotti; l'ho trovato un momento molto poetico...

http://www.youtube.com/watch?v=N3Cq70fDOmM

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03 marzo 2007

Nirvana - In Bloom

Sell the kids for food
Weather changes moods
Spring is here again
Pray for darker grounds

He's the one

He likes all our pretty songs
And he likes to sing alone
And he likes to shoot his gun
But he dont know what it means
Dont know what it means
And I say

We can have some more

Nature is a whore
Who's is on a prude
Tender age in bloom

He's the one
He likes all our pretty songs
And he likes to sing alone
And he likes to shoot his gun
But he dont know what it means
Dont know what it means
And I say yeah

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23 febbraio 2007

Pugno sul treno al dissidente Rossi. E Diliberto: comprendo la rabbia.

Sono assolutamente indignato dagli assurdi e autoritari episodi che hanno colpito il senatore Fernando Rossi. Insulti, violenza, pressione psicologica: tutto ciò è un oltraggio alla democrazia e alla libertà, una gravissima violazione del fondamentale diritto di votare secondo la propria coscienza.
Questa è la strada giusta per tornare all’ideologia assolutista del Partito come organo supremo e scopo fondamentale: un partito politico fine a sé stesso, che si dimentica di rappresentare dei valori e portare avanti degli ideali, ma asseconda soltanto gli interessi personali di chi comanda ai vertici.
Ma un partito politico è composto innanzitutto di persone che, in quanto tali, devono essere in grado di pensare con il proprio cervello ed esprimere opinioni personali.
Ecco l’intero articolo del
Corriere della Sera, tratto dal sito ufficiale. Leggete e… inorridite.

ROMA — Uno parla di «cazzottone in faccia», l’altro di «manata sul naso, l’ho colpito con il dorso dell’indice». Fatto sta che ieri sera sull'Eurostar Roma—Milano è andato in scena il secondo round del match visto mercoledì nell’Aula del Senato. Da una parte Fernando Rossi, il senatore uscito dai Comunisti italiani ora indipendente dei Consumatori che non partecipando al voto ha contribuito ad affondare il governo, attirandosi le ire di Diliberto e del centrosinistra tutto. Dall’altra Nino Frosini, segretario regionale del Pdci in Toscana. L’Eurostar delle 18 e 30 è appena partito dalla stazione Termini. Il senatore Rossi è seduto da solo in prima classe. Entrano altri passeggeri in cerca del loro posto. Dalla porta sbuca il segretario del Pdci toscano, Frosini, accompagnato da un collaboratore e da una donna. È il destino a volere l’incontro. Mentre Frosini cerca il numero della sua poltrona si vede davanti i baffoni del senatore Rossi. I due, ex compagni di partito, si riconoscono. Pochi secondi di silenzio. Poi Frosini rimette il biglietto in tasca e dice ai suoi: «Andiamo via, che io con questo qui non ci voglio stare». Rossi risponde: «Ma dai, vieni qui non fare il coglione. Che ti sei bevuto il cervello anche tu?».

I due si avvicinano, a portata di sberla. «Non mi rivolgere la parola pezzo di merda, ti dovresti vergognare, vuoi rimandare su Berlusconi?», urla il segretario del Pdci. «Ma cosa cazzo dici, imbecille» risponde il senatore. È a questo punto che arriva il pezzo forte. Ma qui le due versioni sono un po’ diverse. Racconta Rossi: «Prima mi ha puntato il dito contro l’occhio, io mi sono girato e lui me l’ha infilato nell’orecchio. Alla fine mi ha tirato un bel cazzottone sulla testa. E si è allontanato dicendo che ero fortunato perchéme l’aveva dato piano». Racconta Frosini, invece: «Macché cazzottone in faccia. Sì, è vero: l’ho colpito. Ma gli ho dato una manata e l’ho colpito al naso con il dorso dell’indice. Tutto qua».

Intanto corre voce che Frosini sia un ex pugile dilettante. L’episodio rimbalza a Palazzo Chigi. All’uscita del vertice di maggioranza davanti a Prodi, D’Alema e Fassino, ne parlano il segretario del Pdci, Oliviero Diliberto, e Bruno De Vita, della Lista consumatori, il nuovo partito di Rossi. Racconta Rossi: «Commentando l’episodio Diliberto ha detto a De Vita che già avevano cominciato a farmi capire la lezione. È un fatto gravissimo. Prodi deve pretendere dal segretario del Pdci una presa di posizione». Diliberto smentisce: «Ho detto purtroppo è vero ma non ho giustificato in alcun modo».

E poi aggiunge: «Deploro ogni forma di violenza ma l’esasperazione alimentata dal comportamento di Rossi e dal tradimento del mandato elettorale se non giustifica aiuta a comprendere l'arrabbiatura dei nostri compagni». Dopo lo scontro sul treno i due contendenti si separano. Il segretario del Pdci toscano cambia carrozza e poi scende come previsto a Firenze. Rossi prosegue fino a Ferrara e resta seduto al suo posto. Parla di aggressione anche se non vuole sporgere denuncia e dice di «non aver paura perché posso camminare a testa alta». Frosini non chiede scusa: «Non sono pentito di avergli detto che non voglio il suo saluto e non sono pentito di averlo colpito perché non gli ho tirato un cazzotto. Non c’era violenza ».

Crede di aver interpretato la delusione di milioni di elettori del centrosinistra? «Credo che molti italiani siano incavolati con lui e prendo atto con soddisfazione che il loro sentimento è in linea con il mio. Ma spero che questo sentimento popolare non si trasformi in gesti violenti. Insomma non voglio che Rossi sia colpito da milioni di ditate al naso. Ma forse, visto quello che ha combinato, una se la può tenere senza brontolare».

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22 febbraio 2007

Povera italia...

Il governo Prodi è caduto. “Finalmente! Era ora!” gridano alcuni volponi, fra cui l’obiettivo e imparziale giornalista Vittorio Feltri, il cui quotidiano stamattina mostrava questa prima pagina:

“Prima o poi doveva succedere. Questo lo sapevano tutti. Ma che succedesse proprio ieri sulla risoluzione di D'Alema in materia di politica internazionale non osavamo sperarlo, anche se la speranza è l'ultima a morire. [...] Prima di pensare al domani, scusate cari amici, vogliamo brindare.”

Questo era un estratto dal relativo articolo.
Non capisco cosa ci sia da gioire o da festeggiare di fronte ad una simile crisi istituzionale nel nostro paese. La politica italiana è divenuta una cloaca in cui riversare una cieca e sterile ostilità verso la fazione avversaria, esattamente come fanno gli ultras durante un derby fra rivali storiche. Politica e calcio, teoricamente da porsi agli antipodi, in Italia sono ormai tristemente un tutt’uno.
Non c’è più ombra di collaborazione, di dialogo, di ascolto reciproco. I politici sono scimmie sorde, cieche di fronte ai veri problemi della gente, ma compensano con una lingua chilometrica che in un fiume di parole parla di... nulla. Non c’è scambio di opinioni, nè condivisione di idee, nè concorso di riflessioni, nè cooperazione per risistemare insieme le sorti di un paese in declino. In compenso non mancano i cori da stadio, le urla o i giornali che volano nell’aula del Senato.
Dal mio punto di vista, questi sono chiari segnali di immaturità e di irresponsabilità. Rigurgiti di una mentalità chiusa, ottusa, ristretta e stantia, che si trascina dietro gli strascichi di una rivalità psicologicamente infantile: dispetti, vendette, ripicche... e chi più ne ha, più ne metta.

Ahimè! Anzi: ahinoi! Non so se siano più preoccupanti questi sintomi in sè, ovvero il fatto che essi zampillino da chi detiene il potere e, con serietà e coscienza, dovrebbe pensare solamente al bene del popolo che fra mille promesse si è incaricato di rappresentare. E la gente comune? Beh, a quella ci pensa l’ignoranza dilagante che ne trasforma una buona fetta in un gregge da menare a destra o a sinistra. Beati i liberi pensatori! Beato chi con coraggio sa affrontare il flusso avverso e trova la forza di muoversi contro corrente!

Non resta che la speranza in quelle (sempre più rare) persone che sono ancora in grado di fermarsi a riflettere con lucidità, mettere in funzione il proprio cervello e usufruire della propria intelligenza; coloro che sono in grado di rendersi conto della gravità di certe situazioni e di indignarsi di fronte all’attuale starnazzamento della scena pubblica, fra chi stappa le bottiglie, chi si sollazza fra cori e urla o chi ride come un beota di una disgrazia che (a sua insaputa) coinvolge pure lui insieme a tutto il paese.

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L'Eterno Ritorno

L'eterno ritorno è un caposaldo della filosofia di Friedrich Nietzsche. Esso è stato anticipato nella concezione ciclica del tempo proposta dagli stoici. Vattimo ha proposto una lettura dell'eterno ritorno Nietzschiano in relazione al concetto d'oltre-anima emersoniana: "Ciò che Nietzsche chiamava (senza tanto spiegarlo) eterno ritorno dell'uguale, si può ben leggere come la fede emersoniana nella «grande anima» (o «superanima»), l'idea cioè che ogni individuo porti in sé, e metta in gioco nelle sue decisioni imprevedibili, il tutto dell'essere."
Il ragionamento che sta dietro al semplice - ma spesso incompreso concetto di Nietzsche - è il seguente:

In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.

Ad esempio, tirando infinite volte tre dadi a sei facce, ognuna delle 216 combinazioni potrà comparire infinite volte.
Nel caso specifico del discorso esistenziale, Nietzsche fa notare che (essendo le "cose del mondo" di numero finito, e il tempo infinito) anche nella vita umana questo concetto è applicabile: ogni evento che possiamo vivere, l'abbiamo già vissuto infinite volte nel passato, e lo vivremo infinite volte nel futuro. La nostra stessa vita è già accaduta, ed ogni attimo di essa e, in questo modo, perde ogni importanza. In Così parlò Zarathustra Nietzsche mostra come il comprendere questo punto sia fondamentale nella perdita dei valori antecedente al Superuomo.
Secondo una differente prospettiva, la quale può portare a comprendere le note attenzioni freudiane verso Friedrich Nietzsche, l'eterno ritorno dell'uguale può essere interpretato - in una chiave di lettura più vicina alla psicologia e al concetto di "tempo" novecentesco (inteso qui come tempo dell'anima, come "durata" Bergsoniana) - come una trappola statica (vedi Dublino in Joyce) alla quale è sottoposto il destino umano, che nella sua dinamica apparente tra passato, presente e futuro, è necessariamente immobilizzato dalle "scorie indigeste" della propria ombra temporale, dal proprio substrato psichico, che rallenta o impedisce ogni progresso della volontà di potenza e, conseguenzialmente, della vita stessa.
E' proprio questo passato che, rielaborato dalla mente del singolo prima, e quindi dalle grandi masse dei processi storici e culturali, si traduce in "ragione apollinea" (il Super Io freudiano), andando ad inibire progressivamente e a cancellare l'"istinto dionisiaco" proprio dell'era presocratica (ed anche preplatonica e precristiana). Tagliare - per sempre - col passato equivale, quindi, a rompere il circolo perpetuo che vizia il destino dell'uomo; rompere il cerchio dell'eterno ritorno significa, quindi, guadagnarsi la via di accesso ad un nuovo tempo rettilineo, proiettato verso l'infinito e infinitamente diverso da sé. Eliminare l'ombra di pietra che l'uomo si trascina appresso dai tempi di Socrate equivale, quindi, ad una redenzione esistenziale che non può che trovare nel "Superuomo" e nella "Volontà di Potenza" la sua risoluzione totalizzante e totalitaria. Risoluzione che vede solo negli eletti del futuro, nelle nuove generazioni liberate dai profeti di oggi e di domani, svincolate dalla tradizione e dal passato, la possibilità di salvezza per il genere umano.

L’angoscioso tema dell’eterno ritorno (“il peso più grande”) risuona quasi come un assillo nella mente del filosofo, il quale vuole trasmetterlo a partire dall’inquietante e quanto mai realistico interrogativo costituente uno dei passi più belli ed interessanti de La gaia scienza:

«Che accadrebbe se, un giorno o una notte, un demone strisciasse furtivo nella più solitaria delle tue solitudini e ti dicesse: “Questa vita, come tu ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione [...]. L’eterna clessidra dell’esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello della polvere!»

Nonostante le innumerevoli difficoltà d’interpretazione che questo tema cela in sé, il messaggio di Nietzsche sembra essere abbastanza chiaro. Esso dà infatti all’uomo comune (e non al superuomo) uno spiraglio di speranza, lo esorta ad accettare attivamente e a vivere appassionatamente ogni attimo della sua esistenza e lo aiuta a conferire alla vita un senso forse oramai da troppo tempo dimenticato. La vita, in fin dei conti, è una sola e la provocazione di Nietzsche non sta a significare altro che essa, in quanto tale, deve essere vissuta realmente come esperienza unica della quale non saremo mai più resi partecipi, e quindi come se non dovesse mai più ritornare. All’uomo moderno privo di certezze assolute egli propone quindi l’amor fati ("amore per il proprio destino"), formula e imperativo che non esprime altro se non l’accettazione dionisiaca della vita e dell’eterno ritorno.

(da Wikipedia)

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L'OltreUomo

Il concetto di superuomo (Übermensch) viene introdotto dal filosofo tedesco Friedrich Nietzsche. Benché in italiano soprattutto noto con questo termine, la traduzione più coerente con il concetto di übermensch è, secondo molti studiosi (in particolare Gianni Vattimo dell'Università di Torino), oltreuomo; chiarificando, peraltro, la congettura per cui il superuomo è un uomo potenziato, laddove egli rappresenta invece l'uomo che va oltre i propri limiti. È una figura ideale, capace di riconoscere i propri limiti, e che, attraverso l'uso della conoscenza e del pensiero filosofico, li trascende superando in questo modo sé stesso.
Esistono alcune concezioni diffuse, ma ritenute inesatte, su questa figura: in particolare che corrisponda all'ideale di razza pura del
Nazismo, oppure che sia affine ai supereroi dei fumetti. In realtà il superuomo è un ideale traguardo evolutivo della specie umana, senza particolari connotazioni biologiche, nè tantomeno soprannaturali. Il superomismo, ossia l'atteggiamento di messianica attesa di tipi umani superiori, non è stata comunque una novità assoluta introdotta da Nietzsche. Per esempio, già un autore amato da Nietzsche, Emerson, ispirandosi al "culto degli eroi" di Carlyle, parlava di una variegata serie di figure umane idealizzate come i "grandi uomini", gli "uomini rappresentativi", "il Poeta", il "Pensatore" il "semidio" ma anche l'uomo della potenza e della sovrabbondanza vitale, che Emerson chiamava "plus man" nel saggio "Potenza". Probabilmente l'übermensch nicciano è stato mutuato da quest'espressione.
Nel
Così parlò Zarathustra (Also sprach Zarathustra) Nietzsche spiega i tre passi che l'essere umano deve seguire per divenire superuomo (uomo del superamento):
- possedere una volontà distruttiva, in grado di mettere in discussione gli ideali prestabiliti;
- superare il
nichilismo, attraverso la gioia tragica e il recupero della volontà di volere;
- perpetrare e promuovere eternamente il processo di creazione e rigenerazione dei valori sposando la nuova e disumana dimensione morale dell'amor fati, che delinea un amore gioioso e salubre per l'
eternità in ogni suo aspetto terribile, caotico e problematico.

Nietzsche, radicalizzando il "plus man"
emersoniano e la critica emersoniana del culto degli eroi di Carlyle, propugna l'avvento di un nuovo tipo di uomo, capace di liberarsi dai pregiudizi e dai vecchi schemi, di smascherare con il metodo genealogico l'origine umana troppo umana dei valori, nonché di farsi consapevole creatore di valori nuovi. Non sarebbe corretto definire un uomo del genere superuomo: super indica "sopra", quindi "super-uomo" vuol dire "colui che è sopra gli uomini" e li schiaccia. Nietzsche parla piuttosto di "oltre-uomo", (traduzione letterale dal tedesco Über-Mensch): l'Oltreuomo non schiaccia gli altri, ha dei valori differenti dalla massa, quella massa che ha aderito alla filosofia dei sacerdoti e degli schiavi. L'Oltreuomo è colui che ha compreso che è lui stesso a dare significato alla vita, e che fa sua la cosiddetta "morale aristocratica" che dice sì alla vita e al mondo. L'Oltreuomo è discepolo di Dioniso (come si definisce Nietzsche) poiché accetta la vita in tutte le sue manifestazioni, nel piacere del divenire inteso come alternanza di vita e morte. Affronta la vita con pessimismo coraggioso, unisce il fatalismo alla fiducia, e si è liberato dai logori concetti del bene e del male. Per lui ogni istante è il centro del suo tempo. L'eterno ritorno, cioè l'eterna ripetizione, è la dottrina che Nietzsche mette a capo della nuova concezione del mondo e dell'agire umano. Per Nietzsche ogni momento del tempo, cioè l'attimo presente, va vissuto in modo spontaneo, senza continuità con passato e futuro, perché passato e futuro sono illusori: infatti ogni momento si ripete identico nel passato e nel futuro, come un dado che, lanciato all'infinito (poiché il tempo è infinito), darà un numero infinito di volte gli stessi numeri, in quanto le sue scelte sono un numero finito. Il vero Oltreuomo è, in conclusione, colui che danza in catene liberamente e con leggiadria; è lo spirito libero tout court.

(da Wikipedia)

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21 febbraio 2007

La Morte di Dio

La morte di Dio è un concetto filosofico formulato da Nietzsche.
Si configura, per Nietzsche, come una realtà teorica e storica al tempo stesso, che non fonda cioè le sue radici solamente su un convincimento ideale e personale del filosofo, bensì su una vera e propria realtà di fatto, ovvero sulla fine di tutte le illusioni dell’essere umano, alla quale gli uomini cercano di far fronte creandosi dei sostituti, quali idoli e miti di varia natura e di varia specie, che diano un senso alla vita ma anche alla morte, in modo che ognuno si veda e si senta realmente ricompensato delle proprie fatiche, delle rinunce e degli affanni, immaginandosi di venire un giorno ripagato e premiato nell'oltre-vita e nell'oltre-mondo, ovvero nell’
aldilà. Essa assume inoltre la portata di un evento epocale e caratterizzante che, oltre ad aver influito su buona parte del pensiero del filosofo, coincide anche con la perdita di tutte quelle certezze, che, con la loro crisi, hanno fatto cadere l’umanità stessa nel dubbio e nell’incertezza. Infatti è il mondo stesso – col suo caos, il suo disordine e la progressiva mancanza di punti fissi che gettano su tutto l’ombra del relativismo – a giustificare il fatto che Dio non esiste più e che oggettivamente non può più esistere, in un ambiente così corrotto e degenerato.
Di qui la presa di coscienza di Nietzsche, che fa del suo indubitabile
ateismo quasi una parola d’ordine, il quale si configura al tempo stesso anche come denuncia del carattere "alienante" di ogni professione religiosa, questione a suo tempo già formulata e dibattuta da Feuerbach.
Ne
La Gaia Scienza, la morte di Dio viene annunciata da un uomo folle, che giunge tra gli uomini ad avvisarli di questo avvenimento così importante, e spingendoli a creare il Superuomo per riempire il vuoto lasciato da questo avvenimento, causato da tutti gli uomini. Gli uomini, infatti, hanno ucciso Dio, che rappresenta le certezze assolute che finora avevano mantenuto gli uomini lontano dall'incertezza propria dell'età moderna. Ma il folle si accorge di essere giunto in anticipo: questa notizia non era ancora arrivata in quei luoghi.
Naturalmente questa metafora nasconde molti significati nascosti, molti concetti molto profondi. Il tema della morte di Dio intesa come eliminazione di una legge sovraumana sarà trattato anche in
Così parlò Zarathustra, rappresentato questa volta dal drago chiamato "tu devi". Nell'annuncio della morte di Dio, poi, viene esposto già il concetto di superuomo, che deve creare delle leggi proprie per sostituire quelle del Dio oramai morto.

Nietzsche rifiuta la ricerca della metafisica e della cosa in sé
kantiana. Secondo lui non ha nessun valore. Ritiene il noumeno un qualcosa al di fuori della vita terrena e priva di qualsiasi significato. Cercare il noumeno è come cercare Dio. Critica quindi anche l'arte poiché vedeva nell'artista il genio, colui che si innalza sopra gli altri uomini. Tutte queste cose che nascondono valori umani, concreti, sono secondo Nietzsche delle maschere, di fronte alle quali l'uomo ha paura. I valori del Cristianesimo non sono altro che ipocrisia: l'altruismo nasconde l'egoismo, che socialmente è un valore negativo, la solidarietà l'interesse, ecc… Probabilmente a seguito della sua riscoperta di uno filosofo già amato in gioventù, Emerson (che si riteneva un "professore della gaia scienza" e si poneva agli antipodi di Schopenhauer), nella Gaia Scienza Nietzsche delinea il tentativo di uscire dalla decadenza, teorizza una conoscenza che sia gaia, vitale (vitalismo), una conoscenza che non sia più legata al sacrificio degli istinti, degli impulsi umani, ma che liberi l'uomo da qualunque schematismo, da qualunque legame metafisico e morale. Alle linee guida emersoniane, Nietzsche aggiunge una critica della religione che approfondisce, in sostanza, il lavoro di Voltaire. Nietzsche afferma che i valori morali nascondono anche l'incapacità dell'uomo di vivere secondo quei valori terreni spontanei e vitali, di conseguenza i valori che vengono affermati sono quelli degli schiavi, cioè dei vinti, di quelle persone incapaci di vivere e che si pongono quindi come valori metafisici e non terreni.

(da Wikipedia)

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Nichilismo Attivo e Nichilismo Passivo

Le due frasi precedenti servono ad introdurre il pensiero del grande Friedrich Nietzsche, il mio filosofo preferito e certamente spartiacque della filosofia moderna, a cui voglio dedicare un pò di spazio nel mio blog. Quel che segue è tratto da Wikipedia.

Nietzsche mostra come i grandi valori della cultura occidentale, quali la verità, la scienza, il progresso, la religione, vadano distrutti e smascherati. C’è nell'uomo una sostanziale paura della creatività della vita, che produce valori collettivi sotto la cui giurisdizione la vita viene disciplinata, regolata, schematizzata. Sono "valori che disprezzano la vita", che generano un processo di nullificazione. La storia della cultura occidentale è pertanto la storia del nichilismo, e quindi la storia della decadenza. Nichilismo è il processo per cui i concetti capitali della metafisica (essere, verità, realtà, ecc…) si nullificano e si rivelano infondati. Nietzsche afferma che il nichilismo passivo (Schopenhauer) coincide con la perdita o sfiducia di fede nell'uomo europeo e nei valori della sua civiltà; coincide con la "diminuzione vitale", con la massa di malattie, con la pazzia, con tare psichiche e fisiche che colpiscono l'umanità. Nel nichilismo viene meno anche la fiducia nella scienza, che ha ispirato il positivismo. L'uomo nichilista è caduto nell'angoscia per aver scoperto che i fini assoluti e le realtà trascendenti non esistono. Ma l'uomo ha dovuto illudersi per dare un senso all'esistenza, in quanto ha avuto paura della verità, non essendo stato capace di accettare l'idea che "la vita non ha alcun senso". Se il mondo avesse un senso e se fosse costruito secondo criteri di razionalità, di giustizia e di bellezza, l'uomo non avrebbe bisogno di auto-illudersi per sopravvivere, costruendo metafisiche, religioni, morali. L'umanità occidentale è passata purtroppo attraverso il cristianesimo e percepisce un senso di vuoto, conseguente alla "morte di Dio", e cioè al venir meno di ogni certezza metafisica (perdita totale del senso di vita), conseguente alla scoperta che il mondo è un caos irrazionale. Fino a che non sorgerà il superuomo, cioè un uomo in grado di sopportare l'idea che l'Universo non ha un senso assoluto, anche dopo la scoperta della morte di Dio, l'umanità continuerà a cercare dei valori assoluti rimpiazzando il vecchio Dio con dei sostituti idolatrici quali, ad esempio, lo Stato, la scienza, ecc… La mancanza, però, di un senso assoluto metafisico della vita e dell'universo fa rimanere l'uomo nel nichilismo passivo, o disperazione nichilista. È tuttavia possibile uscire dal nichilismo superando questa visione e riconoscendo che è l'uomo stesso la sorgente di tutti i valori e delle virtù della volontà di potenza (nichilismo attivo). L'uomo, ergendosi al di sopra del caos della vita, impone i propri significati e la propria volontà. Costui è il superuomo, cioè l'uomo che ha compreso che è lui stesso a dare significato alla vita.

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Le frasi del giorno...

«Attenti quando il gran Dio scatenerà un pensatore su questo pianeta. Allora tutte le cose sono a rischio. Come quando irrompe una conflagrazione in una grande città, e nessuno sa cosa sia sicuro, o dove andrà a finire. Non c'è parte della scienza il cui fianco non possa essere rovesciato un domani; non c'è reputazione letteraria, e neppure gli eterni nomi della fama, che non possano essere riveduti e condannati. Le speranze stesse dell'uomo, i pensieri del suo cuore, la religione delle nazioni, le maniere e la morale del genere umano sono tutti alla mercé di una nuova generalizzazione.»
(Ralph Waldo Emerson)

«Ciò che ci divide non è il fatto che noi non troviamo nessun Dio, né nella storia, né nella natura, né dietro la natura, ma che quello che è stato adorato come Dio noi non lo troviamo affatto "divino", ma al contrario pietoso, assurdo, dannoso, non solo perché è un errore, ma perché è un crimine contro la vita... »
(Friedrich Nietzsche)

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Scontri di Catania: resta in carcere solo un ultrà

Palermo, 21 feb. (Apcom) - Solo uno degli ultrà catanesi fermati dalla polizia dopo gli scontri avvenuti lo scorso 2 febbraio durante il derby Catania-Palermo è rimasto in carcere mentre degli altri sei che erano detenuti, cinque sono finiti ai domiciliari e uno è stato scarcerato con l'obbligo di firma. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Catania accogliendo parzialmente i ricorsi presentati dai difensori di 6 dei sette indagati.
(da alice.it)

Solo tre parole: come volevasi dimostrare. Tanto fumo dopo la notte di Catania, ma infine dov'è l'arrosto? I tornelli si rivelano inutili, i fumogeni continuano ad entrare negli stadi, gli ultras non smettono di farsi sentire e gli stadi italiani tornano lentamente a popolarsi.
Ma l'Italia è fatta così: prima si fa un gran baccano, si grida alle riforme radicali, alla svolta e al "giro di vite" (che espressione triste!). Poi tutto torna puntualmente come prima, come se nulla fosse successo. E di tutte quelle frasi (spesso retoriche) urlate a caldo dopo il fattaccio, non rimane che una squallida sensazione di sfogo nevrotico. Massì, tanto c'è pure l'indulto...
Ah... che Bel Paese!

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20 febbraio 2007

Zed

Soggetto e sceneggiatura: Tiziano Sclavi
Disegni: Bruno Brindisi
Copertina: Angelo Stano

Fuggire dal mondo, dal dolore e dalla noia, per entrare in un Eden di bellezza e serenità. È questo ciò che i clienti di Scout cercano: un passaggio verso una realtà perfetta e dolcissima... La realtà di Zed. Il Paradiso è nascosto in un vicolo londinese, dietro la magia di una porta invisibile? Forse è così, ma fate attenzione: questo giardino fatato contiene molti frutti proibiti...

Zed è uno di quegli albi che nascono già classici, un gioiellino firmato (niente meno che) Tiziano Sclavi. A metà fra il viaggio lisergico e il surrealismo di un universo parallelo, con qualche spruzzata di fantasy e di splatter, questa storia ci permette di respirare ancora un po’ quell’atmosfera ardita e irriverente dei primi anni dylandoghiani (fine ’80 – inizio ‘90), che in seguito è andata perdendosi con l’uscita del buon Tiz dalle sceneggiature.
Non sarà propriamente fra i numeri più ispirati di Tiziano Sclavi, ma la sua impronta, per quanto già un po’ stanca, continua comunque a farsi sentire (buon sangue d’altronde non mente) lungo tutto il tragitto nel visionario mondo di Zed, seguito da un'azione al fulmicotone ed un finale aperto e criptico.
Storico ormai il dialogo fra Dylan e Mac:

- Ma perché hai voluto venire qui, Mac? Perché fuggire, se oltretutto eri innocente?
- Perché… e perché restare, invece? Perché restare in un mondo dove gli innocenti, come dici tu, finiscono in prigione, dove i diritti civili non sono rispettati, dove comanda il denaro? In un mondo di discriminazioni, di ingiustizie, di razzismo? Un mondo dove gli unici ideali rimasti sono il consumismo e il menefreghismo? Un mondo dove hanno ucciso anche la speranza di cambiare le cose, perché anche i cambiamenti ormai rientrano nello “spettacolo”: la tivù ne parla uno o due giorni e poi via, un nuovo “cambiamento” che non cambia niente, tanto l’importante è la pubblicità dei detersivi e dei pannolini… l’importante è il profitto, e pensare con la propria testa non conta più niente… anzi, è un delitto…
- Mmm… un bel tir di retorica… ma è la verità, spesso, a essere retorica…


Già... i soliti luoghi comuni, tanto comuni quanto (tremendamente) genuini e veritieri. Peccato per le 93 pagine, che restano chiaramente troppo poche per una storia come questa e l’albo ne risente. Buoni i disegni di Bruno Brindisi, il cui stile classicheggiante tutto sommato riesce ad essere all'altezza della situazione. Da avere.

STORIA: 8
DISEGNI: 7
COPERTINA: 8.5

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18 febbraio 2007

Il Cimitero dei Freaks

Soggetto e Sceneggiatura: Paola Barbato
Disegni: Nicola Mari
Copertina: Angelo Stano

Al cimitero dei freaks, negli ultimi tempi non è insolito trovare una tomba profanata… Magari scoperchiata da chi non riesce a trattenere la sua curiosità morbosa e vuole ammirare questi “scherzi della natura” anche una volta defunti. Oppure da qualcuno in vena di divertirsi compiendo atti vandalici, disturbando il sonno eterno di chi, in genere, a causa della sua deformità, ha già dovuto sopportare fin troppe angherie nel corso della vita… Uno di questi indesiderati visitatori notturni, però, ci rimette la pelle, orrendamente ucciso a morsi. I segni sul corpo della vittima sono inconfondibili e riconducono all’impronta dei denti di Clive “Mouthy” Geller, il cui cadavere, stranamente, manca all’appello degli ospiti del cimitero…

Un buon thriller basato sul tema della diversità, ben orchestrato da una Paola Barbato tornata in forma dopo il (mezzo) passo falso del Ventennale. Inizialmente un po’ confusionario, si riscatta nel finale molto commovente. Bellissime e struggenti le tavole di Nicola Mari, che infondono un’atmosfera ulteriormente malinconica alla già di per sé tragica vicenda (si noti ad esempio il continuo fluttuare delle foglie al vento nelle scene del cimitero o gli spigolosi giochi di luce/ombra). D’altra parte Mari è sempre una garanzia (a mio avviso è il miglior disegnatore dylandoghiano insieme al grande Angelo Stano).

STORIA: 7

DISEGNI: 8.5
COPERTINA: 7.5

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17 febbraio 2007

La frase del giorno...

Se avessimo le ali,
potremmo volare

Se fossimo giganti,
potremmo oltrepassare le montagne

Se fossimo immortali,
potremmo vivere per sempre

Se non avessimo confini,
non potremmo superarli

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16 febbraio 2007

Cala il sipario sugli esami

Finalmente è finita! Da oggi si chiude in pratica la sessione invernale di esami, quel che è fatto è fatto, e per quel che fatto non è ci si rivede in estate e tanti saluti.

Questa mattina mi sono tolto dalle scatole Teologia II (la Vendetta): ho detto due cose e dopo qualche minuto è fioccato un 28. Direi che mi accontento.
Peccato per l'orale di francese, che solo verso mezzogiorno ho scoperto essere (stato) alle nove e mezza. Amen, tanto mi pare sia possibile sostenerlo anche d'estate; e in ogni caso avevo già Teologia, e non avendo ancora sviluppato la virtù dell'ubiquità avrei comunque dovuto scegliere una delle due.

Beh, tirando infine le somme di questi due mesi, non posso certo dirmi soddisfatto. Ho dato un solo esame importante (Statistica, voto 30), ne ho dato un altro pressoché inutile (Teologia II appunto), ho dato solo la metà scritta di Francese, ne ho saltati due a piè pari (Metodologie e Inglese II), ne ho provato uno tanto per vedere com’era (Inglese I), infine ne ho rifiutati due (Economia Politica, voto 26, e Matematica, voto 22) ed ho provato a ridarli (non so ancora il voto, ma saranno sicuramente andati male o comunque al di sotto di quanto avrei voluto).


In ogni caso non voglio recriminare o perdermi nei vacui rimpianti di una sessione d’esami gettata praticamente alle ortiche. Per il momento mi basta che questi esami siano finiti, mi basta tornare a respirare, staccare la spina e prendermi una bella vacanza fino all’inizio del prossimo semestre (una decina di giorni). Tornerò a pensare ai prossimi esami fra qualche mese.

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14 febbraio 2007

Questa è la civiltà?

Il seguente articolo è tratto dal sito Ansa.it, notizia di oggi 14 febbraio 2007.


Nuvoli-Welby: due storie, un filo rosso
ROMA - "Sono vivo, se vita si può chiamare questa mia permanenza in un involucro che non riconosco più come il mio corpo. Questo accanimento nel tenermi in vita mi sembra assurdo, ipocrita, inutile". Sono parole di Giovanni Nuvoli, l'uomo sardo affetto da distrofia muscolare amiotrofica e che ha chiesto di poter morire. Parole molto simili aveva scritto anche Piergiorgio Welby sul suo blog, e la sua rivendicazione, quella al "diritto civile, politico, personale ad una morte naturale", è stata ora fatta propria da questo paziente sardo. Un nuovo, tragico 'caso Welby'.


Due storie a confronto dalle mille similitudini. E con un unico filo rosso: la battaglia per quello che viene ritenuto un 'diritto', la battaglia per una "morte dignitosa". Forse è troppo parlare di 'storie-fotocopia' ma, certamente, ripercorrendo quella di Nuvoli non può non tornare alla mente quella del 'capitano', come i tanti amici di blog amavano definire Welby. Simili, a partire dalle passioni: amava lo sport e la caccia, Welby, prima che la malattia lo colpisse; era un arbitro di calcio, Giovanni Nuvoli, prima di sentir pronunciare quella tragica diagnosi. Due fisici atletici trasformatisi in due corpi immobili costretti a letto: oggi Nuvoli pesa poco più di 20 chili, per 1 metro e 85 di altezza. Malattie molto simili: distrofia muscolare amiotrofica l'uno e progressiva l'altro, che consistono nella lenta 'distruzione' di tutti i muscoli del corpo.

Ma con una differenza: la patologia colpisce Welby all'età di 20 anni (morirà a 61 anni), mentre sembra essersi manifestata più tardi in Nuvoli (che oggi ha 53 anni). Quasi uguale il numero di anni di 'calvario' attaccati ad un respiratore: sei per Nuvoli, nove (dal 1997 al 2006) per Welby. Per comunicare, lo stesso, doloroso 'copione': mogli che mostrano una lavagnetta e palpebre che sbattono all'indirizzo delle lettere luminose. Perché si arriva al punto in cui la malattia inibisce qualunque movimento, ad eccezione di quelli oculari e labiali. Inevitabile pensare anche alle donne che accompagnano le giornate di questi malati: la signora Mina, fino alla fine accanto a Welby, e la moglie di Nuvoli, che ogni giorno dialoga con lui con una lavagnetta. Due percorsi di vita che hanno portato alla stessa richiesta: nel 2006, Welby presenta un ricorso al Tribunale di Roma per il distacco del ventilatore ma, a distanza di pochi mesi, il giudice dichiara inammissibile il ricorso. Altrettanto è successo a Nuvoli: il sostituto procuratore del tribunale di Sassari ha dichiarato inammissibile la sua richiesta di 'staccare la spina' previa sedazione.

Mentre Welby ha trascorso gli ultimi anni costretto a letto nella sua casa, Nuvoli è ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Sassari. L'atteggiamento dei medici curanti è però stato lo stesso: l'oncologo Giuseppe Casale, tra i medici che per un certo periodo hanno avuto in cura Welby, ha detto 'no' alla richiesta del suo paziente. Allo stesso modo, i medici di Sassari hanno dichiarato che si atterranno al nuovo codice professionale, dove si afferma che 'il medico anche su richiesta del malato non deve effettuare ne' favorire trattamenti finalizzati alla morté. Inoltre, si richiamano all'art.579 del Codice penale, che proibisce l'omicidio del consenziente.

Forse, l'unica, evidente differenza tra i due casi è il clamore che ha accompagnato le vicende: subito sotto i riflettori Piergiorgio Welby che, nel settembre 2006, scrive una lettera-appello al presidente della Repubblica. Relativamente più 'in sordina' il caso Nuvoli. Alla fine Welby è riuscito nel suo intento e l'anestesista Mario Riccio ha 'staccato la spina'. E' presto per dire quale potrà essere la conclusione per Nuvoli. Ma resta il suo appello, che rimbalza da tanti siti internet su temi bioetici: "Chi mi uccide non sarebbe il medico, ma la malattia. I medici consapevoli di non essere padreterni, devono saper accettare la morte. Non come sconfitta professionale, ma fatto naturale".

@@@


Sono disgustato dal fatto che oggi, nel 2007, debbano ancora compiersi orrori di questo tipo in nome di un ipotetico Dio buono e misericordioso, la cui esistenza è peraltro tutta da dimostrare. E' forse buono e misericordioso ciò che stanno facendo a questo povero uomo? E' forse umano lasciare che un essere vivente soffra come un dannato e si spenga lentamente in una straziante agonia? Sono sempre più disgustato dalla Chiesa, dalle sue ipocrisie, dalle sue contraddizioni interne, dal suo fanatismo, dalla sua disumana obbedienza ai dogmi e dalla sua spietata insensibilità.
E' una cosa talmente vergognosa che mi toglie le parole di bocca e mi lascia dentro solo una grande rabbia. Tutti coloro che si oppongono all'eutanasia dovrebbero vergognarsi, perché si comportano in maniera indegna per un essere umano. Vorrei vedere Ratzinger nelle condizioni di Giovanni Nuvoli, chissà se cambierebbe idea a quel punto... ma finchè c'è qualcun altro immobilizzato sul letto è facile ciarlare di Cristo e di un Dio che è l'unico detentore del potere di dare o prendere la vita.
Nei paesi più civili ed evoluti l'eutanasia è una conquista datata già da diversi anni, ma in altri paesi (come il nostro) ci si perde in futili dibattiti e intanto la gente soffre... mentalità retrograda, spirito inflessibilmente bigotto, fosse per la Chiesa saremmo ancora al Medioevo a bruciare i libri e le streghe. Bleah...

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Teologia? Culturalmente offensiva

Non ne posso più di questi esami, non vedo l’ora che siano finiti!
Ma la cosa che più non sopporto è Teologia: è pazzesco che questo esame sia obbligatorio, va bene che l’università è Cattolica, ma c’è davvero un limite a tutto!

Oggi mi sono dovuto sorbire una cinquantina di fotocopie che ripetevano ossessivamente le stesse cose (Dio onnipotente e onniscente, gloria, croce, Padre, Figlio, Spirito Santo…), un bombardamento dottrinale da capogiro. Io non credo nella Chiesa Cattolica e per me studiare queste baggianate è quindi molto faticoso.
Fossero almeno discussioni teologiche di un certo rilievo, potrei esserne già più interessato. Ma qui si tratta di argomenti di una banalità allucinante, al livello del catechismo per bambini delle elementari che devono essere istruiti a credere nel Signore Gesù, in modo da entrare fin da subito nelle fila dell'esercito del Santo Padre; si tratta della mancanza totale di spunti di riflessione ed in compenso della piena stagnazione culturale di una dottrina dogmatica che va avanti ormai da millenni e che, lungo il corso della storia, ne ha combinate di cotte e di crude.

Provare per credere:
click_here
questo link è un estratto di 15 fotocopie (un terzo di quanto va studiato) e sfido chiunque a leggersele e ad apprezzarle.

Siamo nel 2007 e mi sembra sconvolgente che in un’università si insegnino (o meglio si imponga di studiare) ancora queste cose. L’università dovrebbe essere, almeno in linea teorica, la culla del sapere e della conoscenza, della cultura e dell’arte, del progresso scientifico e del fermento intellettuale… e invece ci troviamo ancora i dogmi e le superstizioni, come nel Medioevo.
Ad alcuni potrò sembrare esagerato, ma certe cose sono davvero inaccettabili… come studente universtiario di 21 anni posso dire di sentirmi “culturalmente offeso” dall’imposizione di questa inutile materia.
Poi dicono che gli arabi sono dei fanatici. Ma i fanatici sono molto più vicini di quanto possa sembrare… li abbiamo già in casa, purtroppo, e (troppo) spesso occupano anche posizioni di spicco.


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Buon S. Valentino a tutti!

Oggi è la festa di tutti gli innamorati... che giorno romantico! Tutto il mondo si colma di fiori, cuoricini, cioccolatini, languide canzoni ed effusioni di varia natura…
Essendo il mio cuore libero e spensierato, per me questo è un giorno come tanti; ma ovviamente non può che farmi piacere tutta l’aura d’amore e d’affetto che oggi si spande in giro per il pianeta, quasi a rivendicare il fatto che l’uomo sa essere anche sensibile e affettuoso, e non solo capace di guerre, soprusi e delitti.

Tuttavia la maggior parte delle persone, pensando a San Valentino, considera subito le coppiette felici. È giusto, ma io voglio dedicare due righe anche per l’altra faccia della medaglia, e dire “coraggio!” a tutti gli innamorati non ricambiati, per i quali il diniego della persona amata si fa oggi ancora più cocente; a coloro che soffrono la ferita ancora aperta di una storia d’amore terminata di recente; a coloro infine che cercano semplicemente una persona da amare, per vincere la propria solitudine. Non siate tristi! Per tre semplici ragioni: perché l’amore può arrivare quando meno ve l’aspettate, perché nella vita non esiste solo l’amore e perché tutte le ferite, prima o poi, si rimarginano!

E pertanto… buon San Valentino a tutti! :D

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13 febbraio 2007

21 anni

Il tempo passa per tutti... me compreso! Tecnicamente ho ancora 20 anni, almeno fino alle 6 di questa sera, ma resto sempre un pò sorpreso quando aggiungo un altro anno alla lista che mi porto dietro da quel lontano 13 febbraio '86, quasi mi illudessi di vivere per sempre alla stessa età, e mi sento ogni volta un pò troppo vecchio... :D

Comunque voglio ringraziare tutti coloro che oggi mi hanno fatto gli auguri, dalle persone fisiche agli amici dei forum e di Messenger, e mi hanno fatto sentire il loro affetto... mi ha fatto moltissimo piacere, vi voglio tanto bene! :D

PS: un ringraziamento particolare ad Isa, che come ogni volta è stata la prima in assoluto a ricordarsi di me e che si conferma sempre un'amica straordinaria, di una dolcezza e una fedeltà rare a trovarsi... sei veramente una persona speciale, amica mia, e ti voglio un bene infinito! :)

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11 febbraio 2007

Carpe Diem

“ Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Una vita è un'opera di teatro che non ha prove iniziali.
Quindi: canta, ridi, balla, ama... e vivi intensamente ogni momento della tua vita... prima che cali il sipario e l'opera finisca senza applausi ”

(C. Chaplin)


Questa non la chiamerei nemmeno "la frase del giorno", bensì "la frase di tutti i giorni". Onore e gloria al grandissimo Charlie Chaplin, sicuramente uno dei maggiori artisti del XX secolo!
Questa frase, che io reputo estremamente intensa e alla quale cerco sempre di ispirarmi, riassume un intero universo e un'intera filosofia di vita, ricordandoci quanto ogni istante della nostra esistenza sia prezioso, unico, irripetibile e per questo meritevole di essere vissuto nel migliore dei modi. Un capolavoro.

Chissà che mondo sarebbe, se tutti gli uomini riflettessero più spesso su questa frase.
Chissà se una piccolissima scintilla riuscirà mai a cambiare un colossale meccanismo, a farlo ruotare in modo diverso.
Chissà che mondo sarebbe, se tutti gli uomini smettessero almeno per un istante di urlare, dannarsi, farsi la guerra, uccidersi, odiarsi, insultarsi, invidiarsi, ignorarsi... e provassero ad aprire gli occhi e le orecchie, a mettere giù le armi e a riflettere.

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10 febbraio 2007

W la Liga (spagnola) !

Oggi ho visto l'ultima parte di Real Sociedad - Real Madrid, partita vinta (purtroppo) dalle presuntuose merengues di Fabio Capello per 2 a 1.
Comunque sono affascinato dal campionato spagnolo (così come da quello inglese e francese) e ho deciso che d'ora in avanti cercherò di seguirlo di più. Con questo non intendo abbandonare quello italiano (l'Inter rimane pur sempre la mia squadra del cuore), ma penso sia evidente quanto il calcio estero sia (oggigiorno) molto più attraente di quello made in italy.

Già la vicenda di Calciopoli (o Moggiopoli che dir si voglia) fu un vero e proprio uragano che scoperchiò quanto fino ad allora si era solamente osato sospettare (con un pizzico di malizia che non fa mai male - come disse Andreotti: "A pensar male si fa peccato, ma in Italia ci si azzecca sempre"). Il calcio italiano ebbe allora una vera e propria emorragia di credibilità e si pensava di aver toccato il fondo. E invece pare sia proprio vero che al peggio non c'è limite... e sono arrivati così i fatti di Catania, con un padre completamente fuori di testa che si ostina a negare una verità oggettiva e a difendere il figlio delinquente nonostante tutte le prove (televisive e non) confermino la sua colpevolezza. Non mi sorprende che quel ragazzo sia cresciuto com'è cresciuto: abituato sempre ad essere protetto, a potersi permettere ogni cosa, compreso devastare i bagni di uno stadio e usarne i detriti come arma contudente per ammazzare un poliziotto. Due schiaffoni in faccia mi sarebbero sembrati il minimo (e ve lo dice una persona contraria per principio alla violenza... il che è tutto dire!), ma oggi non ho potuto proprio sopportare le parole di quel genitore degenere. D'altra parte è minorenne, per cui si eviterà anche il carcere e probabilmente fra pochi anni sarà di nuovo in libertà. Grazie a condizionali, indulto e sconti vari... ma vabeh, questa è un'altra storia. Il fatto è che a questo punto i Mondiali vinti in Germania 2006 sembrano essersi rivelati solamente una chimera, un'illusoria speranza di rinascita ben presto svanita nel classico lerciume all'italiana.

Ritornando invece al calcio europeo, non mi stupisce più di tanto che non solo gli spettatori, ma anche i calciatori fuggano all'estero alla ricerca sì di uno stipendio allettante ma anche di uno sport più pulito: ovviamente con grave perdita economica per l'Italia, in cui il calcio rappresenta un grosso introito.
Gli stadi europei sono belli, il pubblico civile e le squadre, se non superiori, perlomeno non sono inferiori a quelle nostrane. E la gente, chiaramente, va dove sa di poter stare meglio.
Il Real Madrid mi sta antipatico (è una squadra davvero troppo presuntuosa), per cui farò il tifo per il mitico Barcellona! D'altra parte posso vantare a tal proposito un ricordo di tanti e tanti anni fa, di quando cioè andavo a giocare a calcio all'oratorio con la maglia blau-grana di Ronaldo...
Inoltre il Barcellona è una squadra che stimo molto perché ha un organico meno borioso, ma a mio avviso molto più potente del Real Madrid (si pensi ai vari Ronaldinho, Messi, Zambrotta, Xavi, Puyol, Deco, Iniesta, Eto'o... solo per citarne alcuni).

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Per non dimenticare la tragedia delle foibe

I miei complimenti al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, nonostante il suo passato comunista, ha celebrato oggi il giorno del ricordo della tragedia delle foibe. Qualcuno potrebbe obiettare che era suo dovere, vista la carica che ricopre; ma in ogni caso ha usato parole giuste e appropriate, sottolineando l'importanza di non dimenticare non solo l'avvenimento in sè, ma anche il silenzio con cui si cercò di insabbiarlo in seguito.

"Anche di quella non dobbiamo tacere - ha detto Napolitano - assumendoci la responsabilità di aver negato o teso a ignorare la verità per pregiudiziali ideologiche e cecità politica e dell'averla rimossa per calcoli diplomatici e convenienze internazionali. Va ricordato", ha aggiunto Napolitano, "l'imperdonabile orrore contro l'umanità costituito dalle foibe, ma egualmente l'odissea dell'esodo, del dolore e della fatica che costò a fiumani, istriani e dalmati ricostruirsi una vita nell'Italia tornata libera e indipendente ma umiliata e mutilata nella sua regione orientale".

Parole encomiabili e un'ammirevole prova di responsabilità e obiettività.

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Che velocità!

Pare sempre più probabile che domani lo stadio di San Siro venga aperto agli abbonati rossoneri, che potranno così assistere a Milan-Livorno.
[...]
Ricordiamo che nelle ultime ore sono stati installati a San Siro 28 tornelli, che dovrebbero permettere ai 37.297 abbonati rossoneri di entrare nello stadio anche se al ritmo di solo 750 circa all'ora per ogni passaggio.
(da sport.alice.it)

E meno male che i lavori non sarebbero stati terminati prima di ottobre! Nel giro di un paio di giorni sono stati montati decine di tornelli a tempo di record. E se solo lo volessero realmente, i responsabili potrebbero completare tutti gli altri lavori necessari molto prima di ottobre. A quanto pare quando ci sono interessi forti in gioco (come una bella partitella del Milan, società di un certo Silvio Berlusconi), anche la burocrazia comincia a scricchiolare e a mostrare tutto il suo squallore e la sua fondamentale inutilità.
Questo dimostra come, volendo, con la buona volontà si potrebbero fare molti più lavori di quanti ne riesca a soffocare la piaga della burocrazia. Già... volendo.

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Così poco?

Oggi ho dato un'occhiata al calendario del secondo semestre e sono rimasto sorpreso di quanto siano pochi i giorni di lezione!
Il secondo semestre inizierà il 26 febbraio e terminerà il 1 giugno; ad aprile ci saranno ben 15 giorni di vacanza per Pasqua, mentre marzo e maggio saranno regolari dal lunedì al venerdì.
Quindi in totale, da qui a giugno, ci saranno solo 2 mesi e mezzo di lezione! Poi inizieranno gli esami della sessione estiva.
Probabilmente è sempre stato così, ma devo ammettere che non me n'ero mai reso veramente conto... sarà per questo che ogni volta si dice: "questo semestre è volato" ?

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09 febbraio 2007

3 giorni decisivi

Da domani inizeranno ufficialmente i 3 giorni di studio in vista degli esami di Macroeconomia e Matematica del 13 e 15 febbraio! Il tempo a disposizione è molto poco, ammetto di aver sottovalutato la portata del lavoro; in ogni caso sono ottimista, perché grazie al 30 in Statistica ho ritrovato fiducia nelle mie capacità e soprattutto la voglia di impegnarmi ancora per fare bene in quest'università.

Ho dovuto declinare anche le proposte di uscita degli amici, ma a questo punto è necessario barricarsi letteralmente in casa e fare in modo che questi tre giorni siano intensi e produttivi! (vabeh dai, almeno Chievo-Inter me la concederò! :P)

Sono insomma 3 giorni decisivi. Non sarà una passeggiata (soprattutto per Mate), ma speriamo in bene! ;)

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Baudo VS Ratzinger

«La festa di Sant'Agata non andava fatta. Domani ci saranno i funerali del poliziotto morto ma ci sarà anche la processione della statua. Invece la bara di Raciti doveva essere in chiesa sotto la statua. Il dovere della chiesa è essere vicini ai problemi sociali. Oggi il Papa non ha detto una parola nell'Angelus».

Così è iniziato lo scontro Baudo VS Ratzinger, dopo la dichiarazione del presentatore siciliano alla trasmissione “Quelli che il calcio”.
W Pippo Baudo! Un signore della televisione, ma anche una persona che non ha paura di dire ciò che pensa (e chi mi conosce sa quanto io ami questa virtù), sebbene possa andare contro il potere influente e colossale di certi personaggi. Ciò che Baudo ha fatto notare è a mio avviso giustissimo, era ora che qualche volto facesse sentire la sua voce.
La Chiesa è lontana dalla realtà e non rappresenta neppure lontanamente i principi e la morale su cui è fondata: inutile citare le innumerevoli contraddizioni interne e la mancanza di coerenza fra gli ideali professati e gli atteggiamenti messi in pratica, si rischia di cadere nei soliti (ma comunque sempre attuali) luoghi comuni. Ma voglio farlo ugualmente: perché tanto lusso per professare la fede di chi predicava umiltà? Quanti bambini mangerebbero, anziché morire di fame, con il ricavato di uno degli anelli di Ratzinger? Perché fare soffrire come bestie quei malati terminali che non desidererebbero altro che morire in pace? Perché tanta presunzione e tanto distacco da parte del vicario di colui che andava a predicare in mezzo alla gente e alle folle? Perché tante ingiustizie e tante discriminazioni in una religione che dovrebbe favorire l’uguaglianza e la fratellanza universale?
Uguaglianza, fratellanza, umiltà… c’è qualcuno che vede tutto questo nella Chiesa Cattolica? E non sto parlando dei preti di campagna o di un convento di fanatiche, ma in particolare della punta della piramide gerarchica.
E che dire poi dell’Inquisizione, delle Crociate e di tutti gli altri innumerevoli crimini degni di un regime nazista operati dalla Chiesa?
Beh certo, sono luoghi comuni questi, e così vengono ignorati e si tira avanti sempre con questo sistema. Bah...

Non tutti sono credenti in Italia, ma tutti subiscono la pressione della Chiesa, da sempre influente nella vita politica di questo paese. Chi viene dall’estero si stupisce di quanto sia opprimente la sua autorità, che sconfinando in continuazione dai propri limiti controlla una vasta fetta di potere.
Se l’Italia è un paese arretrato rispetto a molti altri in Europa (tanto per fare qualche esempio: Olanda, Francia, Spagna, ma volendo anche Germania e Inghilterra), lo deve soprattutto a questa allucinante organizzazione mondiale che, facendo leva sui sentimenti (solitudine, disperazione, ricerca di una speranza), sulle paure (cosa ci sarà dopo la morte?) e sull’ignoranza di una gran parte della popolazione italiana e mondiale, riesce a guadagnarsi un sostegno e una fedeltà senza paragoni.

Eutanasia, aborto, progresso scientifico, leggi liberali… tutto questo è ancora molto (troppo) lontano per un paese che ha la Chiesa in casa.

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