Note dolenti e note liete
Troppo stress, stacco la spina almeno per un giorno. Dopo il deludente esame di ieri, oggi mi prenderò una giornata di riposo: voglio distrarmi e pensare ad altro, poi domani riprenderò a studiare in vista del prossimo "impegno" (31 gennaio, Metodologie). Più che un esame comunque sarà soltanto una prova: sono troppo indietro con la preparazione per pensare di superare un esame così difficile, anche se ammetto che per questa materia sarei disposto a verbalizzare anche un 18 (pur di togliermela di torno, a costo di rovinarmi ulteriormente la media). I veri esami (ultimi appelli per questa sessione invernale, della serie "dentro o fuori") saranno dunque quelli di febbraio. Tutto sommato sono anche fiducioso di potermela cavare bene, anche se gli ultimi appelli sono notoriamente sempre i più difficili.
In ogni caso devo ringraziare alcuni amici, che nella pessima giornata di ieri sono stati l'unica nota lieta in mezzo a una sinfonia di sfiga e malessere: mi hanno dimostrato vera amicizia, mi hanno sollevato il morale e l'ho apprezzato tantissimo.
Ho sempre pensato che è meglio avere "pochi amici, selezionati, ma buoni e validi", solo gente di fiducia insomma, piuttosto che una moltitudine di conoscenti di cui non mi importerebbe molto. Degli amici bisogna infatti sapersi (e potersi) fidare, quindi è giusto dire che "gli amici si vedono nel momento del bisogno".
In ogni caso devo ringraziare alcuni amici, che nella pessima giornata di ieri sono stati l'unica nota lieta in mezzo a una sinfonia di sfiga e malessere: mi hanno dimostrato vera amicizia, mi hanno sollevato il morale e l'ho apprezzato tantissimo.
Ho sempre pensato che è meglio avere "pochi amici, selezionati, ma buoni e validi", solo gente di fiducia insomma, piuttosto che una moltitudine di conoscenti di cui non mi importerebbe molto. Degli amici bisogna infatti sapersi (e potersi) fidare, quindi è giusto dire che "gli amici si vedono nel momento del bisogno".
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